Mi sono perso troppo in chiacchiere negli ultimi tempi, scribacchiando cose a volte senza senso e romanzando forse in modo esagerato sulla trattazione di argomenti banali.
Ho capito che forse stavo esagerando.
Certo, parlare di Aruta (lo nomino ora, prima non lo avevo fatto...), di quell'intervista e dei suoi complimenti non è semplice fantasia ma evento reale - e per fortuna genuino - che porterò di sicuro sempre con me. Oltre quello, però, una marea di chiacchiere. La testa, il cuore, le emozioni, i se e i ma, rappresentano cose che aprono forse la mente ma non sono in grado di inquadrare la reale situazione di una persona, di un uomo che sta semplicemente cercando di capire di che pasta è fatto.
Io sono Francesco da 22 anni, 7 mesi e 18 giorni. Non è passato poco tempo da quando ho visto la luce, semmai ne è passato troppo per non pensare di potermi finalmente chiedere se sto facendo quello che dovrei fare.
Devo dire innanzitutto che non sono quello delle elementari, non solo fisicamente (e ci mancherebbe!). E' uguale la passione per la prosa e la poesia, una passione che definirei "anarchica" perchè non dettata dallo studio di testi ma da un modo di vedere le cose differente. Francesco è cambiato. " 'Mbè?Cosa normalissima!", direte. E invece no, conosco persone che non sono cambiate di una virgola nonostante l'età ormai matura e si sentono vere, leali ed oneste. Come giusto che sia. Basta scrutare per bene e le trovate.
Ecco, è questo quello che ho fatto negli ultimi tempi. Mi sono guardato un po' intorno.
L'ho fatto per capire prima di tutto cosa stesse accadendo a me stesso, al lato concreto delle cose. Ho deciso di smettere per un attimo di filosofeggiare (sic.!) e soffermarmi sulle certezze più che sulle ambizioni che restano comunque il sale della mia esistenza.
Le certezze - ricordatevelo sempre - man mano che passano gli anni saranno sempre di meno. Quindi tenetevi strette quelle che avete già, prima di pensare a cercarne delle altre per puro sfizio. Preservare, nella vita, credo sia il primo atto di fede nei confronti di se stessi e delle persone che si amano per davvero. E poco importa se il bene o l'amore non è corrisposto, ognuno di noi conosce i propri sentimenti e questo basta e avanza.
Chiusa questa parentesi sulle certezze (porca zozza mi ero promesso di non divagare!!!), torno a me. Devo mettermi nella condizione di cercare eternamente me stesso, e per farlo non credo serva una bussola.
Dormo poco, pochissimo, e qualcuno me lo ha fatto giustamente notare. Il perchè è presto spiegato: sono in alto mare con l'università e il pensiero degli esami mi tormenta quasi quanto il tempo massimo consentito per la stesura degli articoli. La mattina si studia (a rilento, molto a rilento...), il pomeriggio e la notte si scrive. La mia vita va avanti così, condita da relazioni personali che mi rendono orgoglioso di quello che sono.
Mai stato modesto, ma quando ti trovi bene a parlare con una, due, tre, quattro persone lo senti. E per forza di cose è merito tuo oltre che loro. Adoro parlare con gli amici (ecco una caratteristica comune al Francesco di 15anni fa, casomai sono alcuni amici ad essere cambiati...) e ancor di più amo ridere, perchè sinceramente di affossarmi ne ho le cosiddette scatole piene.
Da un paio di mesi a questa parte tra me e tutto il resto c'è di mezzo anche un cane, che ruba sonno quasi quanto gli articoli e gli esami. Chi non ha un cucciolo non può capire. E' fantastico vederlo, fotografarlo e accarezzarlo, ma quando vuole comandare lui bisogna fare qualcosa per cercare di trovare un compromesso. E vi assicuro che non è sempre facile.
Ad esempio, nel momento in cui scrivo - e sono le due di notte - sta abbaiando in continuazione e pretende di giocare con il suo birillo. Non so se è normale visto che dovrebbe dormire ma me lo tengo così, perchè mi ha già salvato la pelle in giornate uggiose e merita tanto rispetto. Almeno da parte mia.
Beh, che dire? Sarebbe tutto perfetto con qualche centinaio di pagine di storia in più già nella testa da settembre a questa parte, e invece per ora sono solo duecento su oltre mille. Non ce la farò mai e poi mai. E la cosa che sono sicuro mi ammazzerà sarà il countdown dell'Avvento: mancano poco meno di 35 giorni a Natale, fatevi due conti.
Insomma, come farò proprio non lo so, ma ma una cosa è certa: cinque ore di sonno al giorno sono poche e devo trovare una soluzione. Diamine se devo trovarla!
Ok, ok, basta. Vi lascio ai vostri sogni, dato che per una volta non vi ho parlato dei miei. Stavolta ho fatto il razionale, ma non fateci l'abitudine. Francesco è Francesco, non lo si cambia in un istante con il semplice schioccare delle dita.
Consentitemi solo un'ultima annotazione, oltre che preghiera: vi dico sempre vivete <<a mille>> le vostre vite". Ecco, se per caso doveste vedermi vivere la mia <<a cento>>, vi supplico di darmi un bel ceffone. Sono certo che ne varrà la pena.
Nella foto non ho la faccia di chi vive a mille, ma mi andava di metterne una brutta e inedita, giusto per andare controcorrente fino in fondo...
Un grazie speciale a chi mi legge sempre.
FRANCIO
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