domenica 30 settembre 2012

Il notiziario dell'ora di punta



Lo scorrere del tempo è inversamente proporzionale al via vai di pensieri: lento il primo, velocissimi i secondi. Sembra di mettere a confronto un Intercity con un Frecciarossa, giusto per rendere l'idea di quanto sia lampante la differenza. O pensare ad una coda al casello lunga immensi minuti. 

Solo per te, umile viaggiatore senza il Telepass

Basta immaginare la scena: ore 13, qualche camper e dieci automobili in fila davanti alla tua. A quel punto la mente vorrebbe una di quelle canzoni che solo Dio sa. I cd? Niente da fare, sono fuori uso: il lettore per un motivo sconosciuto ha smesso di svolgere il ruolo per cui è stato pagato profumatamente. C'è l'opzione radio, ma il segnale è scarso. L'unica stazione disponibile trasmette il notiziario dell'ora di punta.

Solo la radio. 

Quella radio insistente nella sua noiosa riproposizione di news che abbiamo già sentito cento volte. Quella che riserva anche la beffa relativa all'aggiunta di qualche curiosità tipica che probabilmente non cambierà la giornata a nessuno. Qualche esempio: il cane di Cavani, il vincitore della lotteria inglese, la donna più anziana degli Stati Uniti e così via...

Il problema è che tu vorresti la musica, ma la musica non arriva. 

Di momenti così le nostre vite sono stracolme, la mia personalmente lo è in modo particolare. Mi è capitato spesso di attendere la musica, assaporare la melodia e poi accontentarmi di uno stacchetto da quattro soldi o di uno spot pubblicitario, nel peggiore dei casi seguito dal notiziario classico e noioso di cui sopra.
Sempre inchiodato in fila al casello, con il torpedone di vetture che non accenna a placarsi. 

Con il Telepass sarebbe tutto molto semplice: un paio di bip, la sbarra si alza come se nulla fosse e tanti saluti al casellante. 

Ma purtroppo non è da tutti; nella vita con il Telepass ci nasci. E se non ci nasci, ti tocca accontentarti del cane di Cavani.

L'autostrada, intanto, resta lontana anni luce e quella sbarra non ne vuole sapere di alzarsi. Arrivasse almeno una canzone ad allietare l'attesa, tutto sarebbe più leggero. 

Come un pranzo coi parenti o un karaoke con gli amici. Cose semplici ma che la vita te la cambiano per davvero e rendono meno brusca una caduta, meno noioso il notiziario e meno pesante la coda per l'ingresso in autostrada, ma non scalfiscono il fastidio di non essere un predestinato.

C'est la vie...



Dimenticavo. Al casello ci vorrebbe questa qui, magari con una persona accanto che ci tenga compagnia anche per sei miseri minuti...



FRANCIO

giovedì 6 settembre 2012

Impressioni di Settembre



Oggi mi sono svegliato male.
Quando la mattina non mi sorride è sempre difficile riaggiustare i cocci strada facendo. La penso così spesso quando si fa strada l'autunno. Ufficialmente non è ancora iniziato, ma stento a credere, affacciandomi alla finestra, che l'estate tornerà imponente.
Erano più o meno le otto quando ho ricevuto il messaggio di un'amica. Mi ricordava degli autunni passati, dei caffè sotto la prima pioggia e dei corsi universitari che diventavano addirittura spassosi se vissuti in compagnia. Era il primo anno, l'unico che avremmo frequentato tra gli stessi banchi. Poi la vita, le circostanze e gli eventi hanno reso quei momenti unici e irripetibili.
E' stata una bella cosa, non lo nascondo. Leggere che c'è qualcuno che riesce a prendere del buono anche da giornate uggiose come questa è sempre un buon segnale. Aiuta a farsi coraggio e ripartire.

Cosa mi ricorda l'autunno? Essenzialmente il mio carattere, poi la play, i vari diari acquistati per la scuola ed i primi giorni con i compagni di classe, quelli che riuscivi a riabbracciare dopo settimane di astinenza ma che rivedevi con un pizzico di amarezza mista a malumore.  
Più in generale, mi ricorda l'attesa.
Ecco, l'autunno è il tempo di attesa per eccellenza, e le attese non sempre piacciono alla gente. La gente ama le certezze, detesta abituarsi a qualcosa di nuovo pur apprezzando sempre l'innovazione. Questo è il mio tempo di attesa, un tempo in cui posso ottenere tutto e niente. Un tempo che mi debilita fortemente.

Stanno per iniziare le giornate sui libri e le sere davanti alla tivù. Sta per cominciare il tempo delle coperte e sta per finire quello del beach volley, delle serate con gli amici e delle chiacchiere a maniche corte.

In tutto questo ci sono solo due cose positive. La prima è quel messaggio, la seconda è il mio sogno.
Il freddo e la pioggia non saranno mai più forti di loro. 

FRANCIO