sabato 25 febbraio 2012

Quando la Reggina fu "regina"


Nel duemilasette la Reggina è entrata nella storia. Per i meno appassionati, si tratta di una squadra di calcio. Dopo lo scandalo(?) che ha sconvolto il mondo del pallone nell'estate 2006, (comunemente definito Calciopoli), la squadra di Reggio Calabria si ritrovò ai nastri di partenza della serie A 2006/2007 con ben 15 punti di penalizzazione e l'obiettivo della salvezza lontano almeno un'era geologica. 
Quella squadra era guidata da Walter Mazzarri e a fine campionato riuscì ad evitare l'infamia della retrocessione. 
Un miracolo sportivo. 
La aiutarono qualche sconto sulla penalizzazione (le 15 lunghezze divennero 11 a dicembre 2006) e soprattutto l'eclettismo di una rosa che poté vantare la miglior coppia di marcatori dell'intero campionato: Quei Rolando Bianchi e Nicola Amoruso, in rappresentanza rispettivamente del nuovo che avanza e del vecchio che di andare in pensione proprio non ne vuole sapere.
Gli amaranto nel 2007 si piazzarono quattordicesimi, ma senza la penalizzazione avrebbero disputato addirittura la coppa Uefa: quell'anno, insomma, la Reggina fu "regina". 
Un esempio lampante, nel calcio come nella vita, che le difficoltà non devono affossarti, ma renderti più forte. 
Nel mio piccolo, anche ieri ho vinto il mio scontro diretto. Falcidiato da infortuni, errori arbitrali, complotti di palazzo e penalizzazioni ingiuste, sono ancora in corsa per qualcosa di importante. 
Ma la salvezza non mi basta più. 
Adesso, voglio vincere.

Un abbraccio a tutti, e presto tornerò a scrivere qualcosa di più costruttivo. Promesso.

FRANCIO

venerdì 3 febbraio 2012

Sogno le Elementari, mi risveglio a Castelpagano


Vi è mai capitato di sognare, e nel sogno rendervi conto che ciò che state vedendo non è reale? Insomma, che è solo un sogno, e state al gioco come se fosse vero, senza credere a quello a cui assistete?
Lo so, il ragionamento è contorto, ma vi chiedo un po' di comprensione, altrimenti non ne usciamo fuori...
Il paese che vedete nella foto è Castelpagano, poco più di millecinquecento abitanti, seicento metri sopra il livello del mare e un freddo che di questi tempi fa invidia alla Siberia. Insomma, la foto sarà stata scattata in estate, certamente non adesso che il paese è sommerso dalla neve.
Castelpagano è uno dei luoghi della mia infanzia, un posto a cui mi lega un rapporto di odio-amore fin da quando ero bambino. In estate i miei nonni materni partivano da Benevento e andavano a vivere lì per tre mesi, alla ricerca di un po' di fresco e di compagnia dei classici "parenti/amici del posto". Li' abbiamo ancora una casa, che odiavo, e che adesso ho finito per amare a causa dei ricordi che mi suscita.
La cosa più bella delle mie esperienze a Castelpagano era l'attimo del risveglio. Il gallo che canta, i primi raggi di sole che filtrano dalle vecchie finestre, la brezza autunnale in piena estate. A Benevento tutto questo non lo avevo. Poi c'era nonna che preparava la colazione per noi nipoti, e al pomeriggio la merenda. Cose che non dimenticherò mai, ma non è questo il punto del mio discorso.
L'altra sera -  sarà capitato una settimana fa - andai a dormire con mille pensieri per la testa, tutti talmente confusi che faticavo a prendere sonno. 
Vedo tanti bambini col grembiule blu, e quasi non mi rendo conto di cosa stia accadendo. Ad un tratto ascolto una voce familiare, è quella della mia maestra. Quasi non ci credo, sono di nuovo tra i banchi di scuola?! E lei è ancora così giovane? Ma se l'ho incontrata un mesetto fa... o ha preso l'elisir di giovinezza, oppure mi sto sbagliando. Accanto a lei, quei bambini, iniziano a dirmi qualcosa. Non solo con la voce, ma con gli occhi. L'immagine si fa più nitida e...sì, è proprio lei: la mia classe delle elementari. I compagni con cui ho condiviso le prime esperienze della vita. Mi accorgo che alcuni non sono cambiati per niente, e altri invece troppo. La maestra spiega Leopardi e ogni tanto ci mette qualche latinismo. Solo ora, con questo sogno, mi rendo conto di quanto fosse avanti quella donna. 
Accanto a me Simona e Mabel (o Mabel e Simona, come preferite, ma vanno sempre in coppia) parlano di cose che ho già sentito. E' come se mi fossi catapultato in un tempo già vissuto, pure io col grembiule blu addosso. Cose da pazzi!
Poi mi viene in mente che mia cugina, più piccola di me, quella maestra proprio non può sopportarla. Quando torno a casa la cerco per farmi dare un pizzicotto e capire cosa stia accadendo. Ma ora è lei, clamorosamente, ad essere più grande di me: mi guarda e mi dice: Fra' ma che stai dicendo? Vuoi finirla di prendermi in giro? Goditi l'estate! Mi sveglio, e sono a Castelpagano. C'è il gallo, c'è nonna, c'è nonno, c'è perfino il sole a baciarmi il viso. Le finestre non sono cambiate, la casa è la stessa, ma non può essere vero. Mi alzo, la colazione è pronta e mangio in compagnia di tutti. Non riesco ad accorgermi se nel frattempo sono diventato grande perchè passa un attimo e mi risveglio di nuovo, stavolta sul serio. 
Che bello rivedervi, incastonati nel mio passato e vigili sul mio presente. Nemmeno la immaginate la gioia che mi avete regalato. 
C'è chi dice che i sogni sono gratis, ma devo ritenermi fortunato oltre modo. In  tempo di crisi ho usufruito del 2 x 1, ovvero "due sogni in uno". In fondo, in un periodo difficile, basta poco, per tirarti su.
Basta il calore di chi ti ha sempre voluto bene, e per sempre te ne vorrà.

Un pizzicotto... ehm....un baciotto a tutti.

                                                                                                                                              FRANCIO