Lasciate che vi spieghi cosa è successo.
Mettiamola così: un pomeriggio di ottobre non potrà mai essere un pomeriggio come tutti gli altri.
Mettiamola così: un pomeriggio di ottobre non potrà mai essere un pomeriggio come tutti gli altri.
Non a caso ne avevo già parlato un paio di "post" fa, e il messaggio era chiaro: l'autunno è un'altra cosa.
Sono certo che Arisa mi capirà (ne approfitto per salutarla perchè è mia assidua lettrice). Sì, sono sicuro che comprenderà le buone intenzioni del mio tentato plagio al titolo di una sua canzone che mette i brividi, un po' come la sua voce. In fondo ci azzecca no?
Ma bando alle ciance.
Erano più o meno le tre quando mi sono sono uscito un attimo sul balcone della mia camera e mi sono messo a riflettere. Non ci ho perso molto tempo, diciamo quel tanto che basta per mandare in tilt un cervello che ultimamente gira a vuoto.
"Camera con vista" ha ancora senso di esistere? E' questa la domanda che mi sono posto.
Il perchè è presto spiegato: qua sopra rifletto, cerco di ragionare prima con me stesso e poi con gli altri. E' una specie di zona franca, di giardino pubblico in orario di chiusura , quando tutti scappano perchè temono di restare chiusi dentro. Ecco, quando sono quassù vedo i miei pensieri scappare, proprio come fanno le persone quando il custode del parco sta per serrare il cancello.
Il mio compito è quello di inseguirli e di richiamarli all'ordine come una maestra delle elementari bacchetta i suoi bambini.
Parto da un presupposto: chi mi sta leggendo lo fa perchè vuole, e questo in tempi di dittatura intellettuale è già un ottimo risultato. Chiamatela pure fiscalità, ma è proprio in ciò che è racchiusa la voglia di continuare a raccontarvi della mia vita, delle mie passioni e - perchè no - delle botte che quotidianamente mi riserva il mio essere "Francio".
Continuerò a raccontarvi di come Lei pensa che quello che provo sia frutto di uno "scherzo passeggero". E poi di me, che sorrido al solo pensiero che possa pensarlo (scusate il gioco di parole!).
Mi lancerò ancora in stupide metafore, sinonimo di una mente, la mia, che niente ha a che vedere con l'ordinario (nel bene e nel male. Anzi, soprattutto nel male!).
Vi farò fare un viaggio nei miei ricordi più belli, ma anche in quelli più dolorosi. Perchè non sempre la vita è fatta di sorrisi e bel gioco. Spesso ti punisce in casa su rigore o addirittura in contropiede.
Parlerò delle persone e delle cose che mi regalano emozioni.
Scriverò canzoni, poesie, filastrocche e barzellette, ma di certo non riuscirò a stare fermo.
E lo confesso: quel pomeriggio, dopo aver pubblicato il post, mi sono divertito tanto.
Come? No, no, no. Non siete gli unici ad esserci cascati. Guardate che ci ero cascato anche io.
Io per primo avevo pensato di spegnere la luce, chiudere finestre e tapparelle e far calare il buio su questo splendido posto al confine tra realtà e immaginazione.
Poi ho pensato: "perchè mai chiudere la finestra mentre qualcuno a cui tieni ti sta citofonando?"
Poi ho pensato: "perchè mai chiudere la finestra mentre qualcuno a cui tieni ti sta citofonando?"
E tutto è durato un solo attimo.
Giusto il tempo di ricordarmi che sono Francio e che senza scrivere, proprio non ci so stare.
FRANCIO
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