giovedì 6 settembre 2012

Impressioni di Settembre



Oggi mi sono svegliato male.
Quando la mattina non mi sorride è sempre difficile riaggiustare i cocci strada facendo. La penso così spesso quando si fa strada l'autunno. Ufficialmente non è ancora iniziato, ma stento a credere, affacciandomi alla finestra, che l'estate tornerà imponente.
Erano più o meno le otto quando ho ricevuto il messaggio di un'amica. Mi ricordava degli autunni passati, dei caffè sotto la prima pioggia e dei corsi universitari che diventavano addirittura spassosi se vissuti in compagnia. Era il primo anno, l'unico che avremmo frequentato tra gli stessi banchi. Poi la vita, le circostanze e gli eventi hanno reso quei momenti unici e irripetibili.
E' stata una bella cosa, non lo nascondo. Leggere che c'è qualcuno che riesce a prendere del buono anche da giornate uggiose come questa è sempre un buon segnale. Aiuta a farsi coraggio e ripartire.

Cosa mi ricorda l'autunno? Essenzialmente il mio carattere, poi la play, i vari diari acquistati per la scuola ed i primi giorni con i compagni di classe, quelli che riuscivi a riabbracciare dopo settimane di astinenza ma che rivedevi con un pizzico di amarezza mista a malumore.  
Più in generale, mi ricorda l'attesa.
Ecco, l'autunno è il tempo di attesa per eccellenza, e le attese non sempre piacciono alla gente. La gente ama le certezze, detesta abituarsi a qualcosa di nuovo pur apprezzando sempre l'innovazione. Questo è il mio tempo di attesa, un tempo in cui posso ottenere tutto e niente. Un tempo che mi debilita fortemente.

Stanno per iniziare le giornate sui libri e le sere davanti alla tivù. Sta per cominciare il tempo delle coperte e sta per finire quello del beach volley, delle serate con gli amici e delle chiacchiere a maniche corte.

In tutto questo ci sono solo due cose positive. La prima è quel messaggio, la seconda è il mio sogno.
Il freddo e la pioggia non saranno mai più forti di loro. 

FRANCIO

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