Lo scorrere del tempo è inversamente proporzionale al via vai di pensieri: lento il primo, velocissimi i secondi. Sembra di mettere a confronto un Intercity con un Frecciarossa, giusto per rendere l'idea di quanto sia lampante la differenza. O pensare ad una coda al casello lunga immensi minuti.
Solo per te, umile viaggiatore senza il Telepass
Basta immaginare la scena: ore 13, qualche camper e dieci automobili in fila davanti alla tua. A quel punto la mente vorrebbe una di quelle canzoni che solo Dio sa. I cd? Niente da fare, sono fuori uso: il lettore per un motivo sconosciuto ha smesso di svolgere il ruolo per cui è stato pagato profumatamente. C'è l'opzione radio, ma il segnale è scarso. L'unica stazione disponibile trasmette il notiziario dell'ora di punta.
Solo la radio.
Quella radio insistente nella sua noiosa riproposizione di news che abbiamo già sentito cento volte. Quella che riserva anche la beffa relativa all'aggiunta di qualche curiosità tipica che probabilmente non cambierà la giornata a nessuno. Qualche esempio: il cane di Cavani, il vincitore della lotteria inglese, la donna più anziana degli Stati Uniti e così via...
Il problema è che tu vorresti la musica, ma la musica non arriva.
Di momenti così le nostre vite sono stracolme, la mia personalmente lo è in modo particolare. Mi è capitato spesso di attendere la musica, assaporare la melodia e poi accontentarmi di uno stacchetto da quattro soldi o di uno spot pubblicitario, nel peggiore dei casi seguito dal notiziario classico e noioso di cui sopra.
Sempre inchiodato in fila al casello, con il torpedone di vetture che non accenna a placarsi.
Con il Telepass sarebbe tutto molto semplice: un paio di bip, la sbarra si alza come se nulla fosse e tanti saluti al casellante.
Ma purtroppo non è da tutti; nella vita con il Telepass ci nasci. E se non ci nasci, ti tocca accontentarti del cane di Cavani.
L'autostrada, intanto, resta lontana anni luce e quella sbarra non ne vuole sapere di alzarsi. Arrivasse almeno una canzone ad allietare l'attesa, tutto sarebbe più leggero.
Come un pranzo coi parenti o un karaoke con gli amici. Cose semplici ma che la vita te la cambiano per davvero e rendono meno brusca una caduta, meno noioso il notiziario e meno pesante la coda per l'ingresso in autostrada, ma non scalfiscono il fastidio di non essere un predestinato.
C'est la vie...
Dimenticavo. Al casello ci vorrebbe questa qui, magari con una persona accanto che ci tenga compagnia anche per sei miseri minuti...
FRANCIO