Nel duemilasette la Reggina è entrata nella storia. Per i meno appassionati, si tratta di una squadra di calcio. Dopo lo scandalo(?) che ha sconvolto il mondo del pallone nell'estate 2006, (comunemente definito Calciopoli), la squadra di Reggio Calabria si ritrovò ai nastri di partenza della serie A 2006/2007 con ben 15 punti di penalizzazione e l'obiettivo della salvezza lontano almeno un'era geologica.
Quella squadra era guidata da Walter Mazzarri e a fine campionato riuscì ad evitare l'infamia della retrocessione.
Un miracolo sportivo.
La aiutarono qualche sconto sulla penalizzazione (le 15 lunghezze divennero 11 a dicembre 2006) e soprattutto l'eclettismo di una rosa che poté vantare la miglior coppia di marcatori dell'intero campionato: Quei Rolando Bianchi e Nicola Amoruso, in rappresentanza rispettivamente del nuovo che avanza e del vecchio che di andare in pensione proprio non ne vuole sapere.
Gli amaranto nel 2007 si piazzarono quattordicesimi, ma senza la penalizzazione avrebbero disputato addirittura la coppa Uefa: quell'anno, insomma, la Reggina fu "regina".
Un esempio lampante, nel calcio come nella vita, che le difficoltà non devono affossarti, ma renderti più forte.
Nel mio piccolo, anche ieri ho vinto il mio scontro diretto. Falcidiato da infortuni, errori arbitrali, complotti di palazzo e penalizzazioni ingiuste, sono ancora in corsa per qualcosa di importante.
Ma la salvezza non mi basta più.
Adesso, voglio vincere.
Un abbraccio a tutti, e presto tornerò a scrivere qualcosa di più costruttivo. Promesso.
FRANCIO
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